Televisione a colori: storia, lancio in Italia, canali TV, streaming
A febbraio del 2017, la televisione a colori in Italia ha compiuto i suoi primi quarant’anni e ci sembra doveroso ripercorrere l’affascinante storia della trasmissione a colori nel nostro Paese e nel mondo. Ci preme raccontare, in particolare, del suo debutto in Italia e dell’acceso dibattito nazionale che ha caratterizzato gli anni precedenti al suo lancio effettivo.
Sarà interessante scoprire anche l’evoluzione della TV a colori grazie all’avanzamento ipertecnologico che ha rivoluzionato l’industria e la vita di tutti i giorni.
Nel nostro excursus, vi offriremo un veloce panorama dei canali TV in Italia e nel mondo soffermandoci, ovviamente, sulla realtà italiana fino ad esplorare le diverse modalità di visione, tra cui il rivoluzionario streaming.
Storia: quando e dove nasce la televisione a colori
Risale al 1939 il principio di compatibilità secondo cui i programmi TV a colori dovevano essere visualizzati su televisori in bianco e nero e viceversa per consentire a vecchi e nuovi apparecchi Tv di coesistere. Questo principio verrà, poi, adottato per i successivi sviluppi tecnici.
La tecnica di trasmissione a colori è stata resa possibile dal progresso delle tecnologie elettroniche ma anche dalla graduale riduzione delle dimensioni dei componenti.
A fine anni Quaranta, furono effettuati i primi esperimenti di trasmissione a colori negli USA che portarono, nel 1953, allo sviluppo dello standard NTSC (National Television Systems Commitee), evolutosi poi in NTSC2, la versione tuttora adottata negli Stati Uniti e nell’area del Pacifico.
E’ il 1954 l’anno ufficiale che segna il lancio della televisione a colori negli Stati Uniti, seguiti diversi anni dopo (1967) da Francia, Germania e Gran Bretagna.
Il lancio della TV a colori in Italia
Dieci anni dopo, il 1° febbraio 1977, toccò anche all’Italia, uno degli ultimi Paesi ad adottare la trasmissione TV a colori. In realtà, la RAI avrebbe potuto lanciare la televisione a colori molto prima, già dalla nascita di Rai 2 (a novembre del 1961). Era già pronta a livello tecnologico, ma furono due i problemi che ostacolarono e ritardarono il lancio: i dibattiti politici e lo scontro tra i due sistemi standard europei rivali, ovvero SECAM (sviluppato in Francia) e PAL (sviluppato in Germania ed adottato in quasi tutti i Paesi europei, Italia inclusa).
Prima del 1977, alcune stazioni TV della Svizzera, Jugoslavia e Principato di Monaco trasmettevano a colori ed alcune stazioni locali, nel nostro Paese, riproponevano queste trasmissioni.
La RAI, a partire dal 1975, cominciò ad effettuare “prove tecniche di trasmissione” usando immagini statiche o filmati con sottofondo di musica classica.
Il dibattito politico e tecnico portò ad un ritardo nel lancio della televisione a colori (messa al bando da governo e parlamento) di ben 15 anni. Da una parte, c’erano coloro che associavano la trasmissione a colori ad uno sperpero ed una minaccia alla stabilità economica e sociale, dall’altra, c’era chi vedeva l’innovazione televisiva come un filone appetibile per lo sviluppo industriale.
Alleanza tra TV di Stato e cinema d’autore prima del lancio ufficiale
La voglia ed il dovere di stare al passo con l’avanzamento tecnologico vinse, alla fine, su ogni dibattito.
Oltretutto, la RAI, già negli anni Sessanta, iniziò ad organizzare gli studi televisivi adattandoli alle future trasmissioni a colori.
Ricordiamo che Rosanna Vaudetti condusse la prova tecnica delle Olimpiadi di Monaco nel 1972, diventando il primo volto trasmesso in Italia a colori. Furono, probabilmente proprio le riprese delle Olimpiadi di Montreal a dare la spinta finale per convincere il governo ad approvare l’adozione della televisione a colori.
Prima del lancio ufficiale, nel 1967, iniziarono le riprese a colori del film “L’Odissea” in 8 puntate nato da una co-produzione RAI e Dino De Laurentis Cinematografica, un lungimirante connubio tra TV di Stato e cinema d’autore. Anche “Le avventure di Pinocchio” diretto da Luigi Comencini per la RAI venne girato a colori 5 anni prima del lancio ufficiale, nel 1972.
Con l’avvento del colore, il Festival di Sanremo si trasforma in un vero e proprio evento condotto da Mike Bongiorno e Maria Giovanna Elmi.
L’evoluzione della TV fino ai giorni nostri in Italia
Nel 1985, in Italia vengono avviati i primi esperimenti di televisione a colori ad alta definizione attraverso la realizzazione di alcuni documentari e videoclip, ma la strada da fare è ancora lunga perché la tecnologia non è ancora abbastanza diffusa su larga scala commerciale.
Nel 1997, fa la sua comparsa sul mercato il primo televisore al plasma mentre tre anni dopo, nel 2000, viene adottata anche per le TV la tecnologia LCD (a cristalli liquidi), prima usata solo per i monitor dei PC.
Il network televisivo Mediaset sarà il primo ad avviare, nel 2003, le trasmissioni in digitale terrestre che adotterà, l’anno seguente, anche la RAI.
Nell’inverno 2004/2005, sul digitale terrestre arriva una nuova forma di pay TV: Mediaset Premium che offre un servizio di pay per view senza abbonamento ad emittenti televisive. Dello stesso tipo sono Alice Home TV, IPTV di Telecom Italia, Infostrada TV e Fastweb TV. In seguito, la pay TV è stata diffusa nella TV mobile tramite 3 TV, TIM TV e Sky Live TV.
Nel 2005, mentre la TV di Stato comincia a sperimentare a Torino la TV Mobile basata sullo standard DVB-H, Mediaset e LA7 lanciano nuovi servizi su digitale terrestre, tra cui la pay-per-view di vari eventi (film, concerti, partite di serie A).
L’anno seguente (2006), l’emittente satellitare Sky Italia comincia a trasmettere eventi in alta definizione su 4 canali tematici.
Nel 2010, nasce Europa7 HD che offre 9 canali in alta definizione.
Dal 2008 al 2012, l’Italia è impegnata nello switch-off per il passaggio graduale al digitale terrestre.
Nel 2016, RAI e Mediaset hanno iniziato a trasmettere in via sperimentale contenuti in 4k associati ad eventi calcistici.
I canali TV internazionali
Per reti televisive internazionali intendiamo parlare di canali Tv sparsi nel mondo che trasmettono in vari Paesi con lo stesso marchio ma in lingue differenti (come MTV) oppure canali TV che adottano un’unica lingua trasmessi oltre il confine del Paese di origine (come CNN).
Non li elenchiamo tutti per motivi di spazio, quindi citiamo i più famosi:
- Al Jazeera
- BBC World News
- Bloomberg Television
- CNN
- Discovery Channel
- Disney Channel
- DMAX
- Eurochannel
- Euronews
- Fashion TV
- Fox (Italia)
- KBS World
- MTV
- Music Box
- National Geographic Channel
- Real Time
- Russia Today
- Sky News Arabia
- Star Channel
- World Fashion Channel.
I canali TV in Italia
Le principali emittenti a diffusione nazionale sono (per vederli in streaming online clicca il link)
- Rai 1
- Rai 2
- Rai 3
- Rai 4
- Rete 4
- Canale 5
- Italia 1
- LA7
- TV8
- Nove
- Rai 4
- Rai 5
- Rai Movie
- Rai Premium.
TV satellitare e digitale terrestre
In base al tipo di trasmissione, si distingue la televisione terrestre (se i trasmettitori sono situati sulla superficie terrestre), televisione satellitare (se sono posti su satelliti) o televisione via cavo (se viene usato un cavo per trasmettere).
La Tv satellitare arriva agli utenti in multicast o broadcast tramite onde radio emesse da trasmettitori posti su satelliti per telecomunicazioni geostazionari. Offre una copertura costante nelle aree geografiche servite e può ricevere trasmissioni TV di altre nazioni, ma necessita di un’antenna di grandi dimensioni (parabolica) oltre che di un televisore compatibile e di un decoder.
Il digitale terrestre sfrutta i ripetitori della TV tradizionale utilizzando, però, un segnale digitale ed anche in questo caso è necessario un decoder.
Il passaggio da televisione analogica satellitare a televisione digitale satellitare è quasi ultimato. In Italia, non esistono più televisioni analogiche satellitari mentre, nel mondo, le analogiche rappresentano una minoranza rispetto alle digitali.
Gli standard per la Tv digitale satellitare sono DVB-S (il più diffuso), DVB-S2, ISDB-S, DSS e DCII.
Nel nostro Paese, le prime trasmissioni sperimentali di televisione satellitare sono iniziate il 29 gennaio 1990 grazie alla diffusione diretta dal satellite Olympus 1 (RaiSat).
Sky TV
La Tv satellitare digitale ha cominciato a diffondersi in Italia grazie a grandi fornitori di TV a pagamento come Stream TV, Telepiù e, successivamente, Sky Italia. Insieme alle pay TV (le TV a pagamento, sviluppate negli anni Sessanta in Inghilterra) sono nate e si sono velocemente diffuse molte emittenti gratuite (note come Free to Air).
Sky, nata nel 2003 dalla fusione di Stream TV e TELE+ DIGITALE, offre un pacchetto di canali satellitari a pagamento; canali che, dal 2007, possono essere visti tramite IPTV (televisione su IP) che viaggia sul web. Dal 2015, Sky trasmette i propri canali anche tramite connessione ADSL2+ e fibra ottica di TIM che necessita semplicemente di un decoder.
La TV a colori in streaming
Lo streaming è un flusso di dati audio/video trasmessi da una fonte ad una o più destinazioni tramite rete telematica. I dati vengono riprodotti via, via che giungono a destinazione.
Cresce sempre più l’esigenza di vedere i programmi TV sul web, ecco perché lo streaming (gratuito e semplice da usare sia on demand sia live) ha registrato un successo enorme nel mondo.
Certo è che lo streaming è sempre più richiesto non soltanto per la TV connessa ma anche per i tablet, gli smartphone abilitati ed anche le console di gioco come ad esempio la Playstation o la XBox.
Per questo motivo sono nati molti siti che linkano quasi tutte le più famose web TV presenti online del panorama italiano ed internazionale come ad esempio www.tvstreamingdiretta.com, portali molto seguiti dagli appassionati.
La storia dello streaming inizia nel 1999 ma è nel 2008 che si diffonde a largo raggio: in quell’anno, gli spettatori della TV tradizionale hanno visualizzato con una certa intensità contenuti online tramite accesso a programmi, sport e film dai loro computer e laptop.
Il boom degli smartphone Android e, 2 anni dopo, dei tablet Apple ha rafforzato ancora di più la richiesta di streaming finché, nel 2013, è nata la tecnologia streaming 4K (4 volte più potente dell’HD in termini di risoluzione).
Se al gran lusso dello streaming aggiungete l’utilizzo di una Smart TV - quella intelligente, connessa e ad altissima risoluzione - potrete vedere la Tv in streaming con Sky Online o Infinity senza abbonamento fisso. Potrete navigare sul web, vedere video e filmati, collegarvi ai social network, fare videochiamate, ecc.
Con la Smart TV i programmi diventano interattivi: potete registrarli, consultare cataloghi on demand con film, eventi, serie TV ed usufruire di applicazioni ad hoc.