Colori dei passaporti: perché i passaporti hanno colori diversi?
Chissà se ci avete mai fatto caso, ma i passaporti hanno colori diversi. Probabilmente lo avrete notato stando in fila per imbarcarvi su una nave oppure su un aereo. Ebbene sì, i passaporti non sono tutti uguali, ma cambiano a seconda del Paese di provenienza.
In realtà, nel rispetto dei limiti stabiliti dall'ICAO (Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile), ciascun individuo è libero di scegliersi il passaporto che preferisce, però è bene sapere che alla base di questo documento apparentemente tanto semplice, ci sono aspetti e caratteristiche di natura sociale, religiosa e politica.
Insomma, il passaporto dice molto di noi e, nello specifico, della nostra cultura.
Vediamo di approfondire questo argomento così curioso andando a scoprire non solo quali sono i colori degli attuali passaporti, ma soprattutto quali motivazioni fanno sì che essi abbiano proprio tali peculiarità.
Cos'è il passaporto e a cosa serve
Il passaporto è un documento di riconoscimento che si usa per viaggiare.
In sostanza esso contiene le informazioni essenziali riguardanti il proprietario, quindi i dati anagrafici, la fotografia e le impronte digitali oltre che, ovviamente, la firma originale (con delle eccezioni per i minori di 12 anni, gli analfabeti e coloro che, per ragioni ben precise, non possono muoversi per apporre la propria firma).
Si tratta di un documento rigorosamente personale la cui funzione, in pratica, consiste nel controllare le persone che entrano ed escono da un Paese.
Per quanto riguarda, nello specifico, noi italiani, il passaporto è necessario solo per recarci negli Stati che non appartengono all'Unione Europea poiché, nell'ambito di questi ultimi, è sufficiente portare con sé la carta di identità valida per l'espatrio.
La sua durata è di 10 anni a partire dalla data di rilascio; alla scadenza, riportata sul passaporto stesso, non c'è il rinnovo, bensì occorre fare richiesta alle autorità per ottenere un nuovo passaporto.
I colori del passaporto
Dunque ripetiamolo ancora una volta: i passaporti hanno colori diversi.
Il colore dipende principalmente dal Paese di provenienza e scaturisce da motivazioni politiche, religiose e sociali.
Il colore quindi, assume un significato simbolico ben preciso ed anche piuttosto importante.
Anche se con sfumature e gradazioni diverse, il passaporto ha 4 colori, ovvero il rosso, il blu, il nero ed il verde. Con la consulenza degli esperti in spedizioni internazionali, gli amici di specialistitraslochi.it, analizziamoli da vicino uno ad uno.
Passaporto verde
Forse vi sarà capitato di notare che nei Paesi Musulmani il verde è un colore ricorrente.
Esso compare, solo per fare un esempio, sulla maggior parte delle bandiere nazionali (Iran, Afghanistan, Pakistan ecc.) e non solo.
Non si tratta di un caso, ma di una scelta ben precisa di natura principalmente religiosa: il verde, simbolo di vita e natura, è il colore del profeta Maometto e per questo molto caro ai suoi fedeli.
Per tale ragione anche il passaporto dei Paesi musulmani è verde, in tonalità più scure e più chiare: è così per quelli di Arabia Saudita e Marocco, solo per citarne un paio.
Ugualmente verde è il passaporto dei Paesi appartenenti all'ECOWAS, ovvero la comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale.
Fra questi ci sono la Costa D'Avorio, la Nigeria, il Niger, il Senegal e Burkina Faso.
Passaporto rosso
Il passaporto rosso, nelle sue varie declinazioni, accomuna un gran numero di Paesi, compresa l'Italia.
Tutti gli Stati che fanno parte dell'Unione Europea infatti, hanno adottato il colore rosso in una variante molto scura, vicina al bordeaux/vinaccia, così come altri che per il momento ne sono fuori ma vorrebbero entrarci, come la Macedonia, l'Albania e la Turchia.
La motivazione all'origine di questa scelta è sostanzialmente storica e deriva da fatto che il rosso fosse la tinta più in voga durante l'era vichinga, ragion per cui i Paesi del Nord Europa lo hanno scelto per il passaporto.
Tuttavia il passaporto rosso non è una prerogativa dei Paesi dell'Unione Europea, poiché è tale anche quello della Svizzera, degli Stati comunisti o ex comunisti come la Cina, la Russia, la Lettonia, la Polonia e la Romania, e della cosiddetta Comunità Andina, ovvero la Colombia, l'Ecuador, il Perù e la Bolivia.
Passaporto nero
Raramente vi sarà capitato di vederne uno, poiché il passaporto nero appartiene a poche comunità.
Fra queste c'è la Nuova Zelanda, che ha optato per questa tinta così forte e decisa per motivi essenzialmente nazionalistici, in quanto il nero è il colore simbolo della Nazione, ed alcuni Stati dell'Africa come lo Zambia, il Ciad, il Congo, il Gabon, l'Angola ed il Burundi.
Il nero inoltre, è il colore dei passaporti dei diplomatici.
Passaporto blu/azzurro
Il più famoso passaporto blu è quello degli Stati Uniti d'America.
Perché proprio questo colore?
Anche in tal caso le ragioni sono storiche, politiche e nazionalistiche, poiché il blu venne adottato in occasione dei festeggiamenti per il bicentenario della nascita degli USA, nel 1976, in quanto era uno dei colori che maggiormente spiccavano sulla bandiera.
Decisamente più "poetiche" invece, le ragioni che hanno spinto ad optare per un passaporto blu i 15 Stati appartenenti alla Comunità Caraibica (CARICOM), quasi certamente dovute al loro forte legame con il mare, che hanno voluto ribadire e quasi certificare riprendendone il colore su questo importante documento.
Hanno infine il passaporto blu gli Stati che fanno parte dell'unione doganale MERCOSUR, la sigla che indica il mercato comune dell'America del Sud, quindi il Paraguay, il Brasile, il Venezuela e l'Argentina.
Novità in vista?
Sembra che si profilino all'orizzonte alcune novità divertenti e trendy per quanto riguarda il passaporto.
Presto infatti, potremmo essere "invasi" da passaporti colorati in tinte vivaci e alla moda.
La singolare idea è stata annunciata dalla Norvegia: staremo a vedere se alle intenzioni seguiranno i fatti.
Per il momento tuttavia, i colori dei passaporti sono il rosso, il blu, il nero ed il verde e le motivazioni alla base della scelta dell'uno piuttosto che dell'altro colore, come abbiamo visto, sono tutt'altro che banali e/o casuali.
Conclusioni
In linea di massima, salvo i limiti stabiliti, come abbiamo anticipato, dall'ICAO (Organizzazione Internazionale dell'Aviazione Civile), le varie Nazioni sono libere di scegliere il colore e l'aspetto del proprio passaporto.
Anche se nella maggior parte dei casi infatti, alla base vi sono motivazioni storiche, culturali, geografiche, politiche, economiche e nazionalistiche, atte a conferire a questo importante documento una connotazione identitaria ben precisa, non tutti i Paesi hanno inteso trasferire nei loro documenti ufficiali informazioni di tale genere.
In certi casi insomma, dietro al colore del passaporto si celano motivi decisamente meno importanti.
Qualche esempio?
I colori scuri come il nero ed il blu intenso, ma anche il rosso bordeaux ed il verde bottiglia.
Ebbene, si è optato per queste tonalità anche per il fatto che "reggono" meglio lo sporco, soprattutto se si tiene conto di quanto i documenti vengano maneggiati e passino dall'una all'altra persona con una certa facilità.
Provate solo ad immaginare un passaporto bianco, beige chiaro o rosa pastello solo per fare qualche esempio: nel giro di poco tempo diventerebbe illeggibile per colpa delle ditate e della polvere!
I colori scuri quindi, presentano indubbi vantaggi che con spirito di concretezza si è deciso di sfruttare.
Ma non finisce qui: secondo molti essi tendono a sembrare più ufficiali, più importanti e quindi sono considerati particolarmente idonei per i documenti di identità.
Sarà vero?
E se, prima o poi, ciascun Paese del mondo producesse un passaporto con caratteristiche tali da identificarlo al primo sguardo?
Un passaporto diverso per ogni Nazione insomma.
In attesa di vedere quello norvegese, l'idea non è male, non trovate?