Gestione e importanza del colore in fotografia

 

La gestione del colore e la sua importanza nella fotografia è un argomento che divide professionisti e appassionati di fotografia, esisterebbero infatti due correnti di pensiero ovvero chi sostiene che basterebbe un ottimo monitor per ottenere una gestione del colore ottimale, e chi invece sceglie di investire in tecnologie che possano garantire un flusso della gestione di colore impeccabile.

 

In realtà però sarebbe meglio adottare tecniche e strumentazioni che siano a metà tra le due correnti di pensiero, analizzando decisamente più l’aspetto pratico che quello tecnico.

 

Ma perché il colore è così importante nella fotografia?

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Con l'aiuto degli amici esperti di fotografia digitale di Komunikasi (agenzia SEO e fotografo Modena) andremo a sviscerare l'argomento in ogni sui aspetto e capiremo come la gestione del colore (combinazione dei colori primari, secondari, caldi e freddi) andrà a influenzare la fotografia.

 

 

Le tonalità di colore sono fondamentali nella fotografia in quanto riescono a trasmettere delle sensazioni o far cambiare il proprio stato d’animo, un fattore di una grande importanza comunicazione visiva. Spesso proprio le emozioni generate dai colori nascono dalle esperienze personali, e proprio per questo motivo hanno un ruolo importante all’interno della composizione della fotografia.

Uno degli errori più drammatici per i fotografi amatoriali è credere che realizzare una foto ricca di più colori usati contemporaneamente sia la strategia più giusta, ma la realtà è totalmente opposta in quanto troppi colori rendono le immagini confuse e sicuramente con un impatto visivo decisamente sgradevole.

Una fotografia deve essere in grado di trasmettere un emozione o anche un messaggio, e proprio come nella realtà siamo in grado di guardare escludendo ciò che non ci interessa. Anche il fotografo deve essere bravo a filtrare le immagini, eliminando tutto quello che non è importante da raccontare, ma fissandosi principalmente sulla trasmissione dell’emozione. E una fotografia ricca di colori anche contrastanti tra loro diventa caotica e non riuscirebbe a trasmettere un messaggio chiaro.

La gestione del colore altro non è che riuscire a far arrivare al destinatario che si sofferma a guardare l’immagine scattata, sia i colori che la luminosità e il contrasto, riproponendoli in modo che possano rispecchiare la scena reale. O anche tutte le caratteristiche e strategie adottate durante la fase di post produzione modificando l’immagine.

 

Tutte le emozioni dei colori in fotografia

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Basarsi sulla composizione sia della luce che dei colori aiuta a creare una fotografia perfetta che non ha necessità di essere migliorata successivamente. I colori che si vedono in una fotografia dipendono sia dallo stesso colore che dalla luce che li illumina. Mentre la luce bianca è una miscela di più colori, il nero indica la totale assenza della luce riflessa. Quando si illuminano degli oggetti di blu, questo colore tenderà ad assorbire ogni colore tranne il blu, mentre il nero assorbirà ogni colore.

Tra i colori primari troviamo il verde, il rosso e il blu, tutti sono provenienti da una sorgente luminosa che se uniti tutti insieme la loro combinazione da vita al colore bianco, mentre dalla loro totale assenza deriverebbe il colore nero. Colori secondari come il ciano, il magenta e il giallo si riescono a formare mescolando i colori primari.

Tutti i colori evocano un ricordo, e la fotografia che utilizza alcuni particolari colori è in grado di farci provare delle sensazioni che non necessariamente riguardano le emozioni. I colori rilassanti come il blu o il verde emanano un senso di calma e di freddo. Colori caldi, come il giallo, il rosso o l’arancione ricordano il fuoco e l’aggressività. I colori grigi tendono ad essere piuttosto neutri, mentre le sfumature del marrone sono tonalità neutre che ricordano la terra.

Quali colori scegliere e come combinarli tra loro dipende necessariamente dalla volontà del fotografo, che dovrà ordinare visivamente l’immagine organizzando ogni elemento in maniera armoniosa.

 

 

Come la gestione del colore influenza la fotografia?

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Potrebbe sembrare strano ma la funzione della luce è fondamentale per riuscire a fare una fotografia impeccabile, e non basta esclusivamente una buona macchina fotografica. Quanto piuttosto una maggiore esperienza del fotografo che deve essere in grado di settare la propria fotocamera nella maniera corretta, dato che la luce ha un colore differente nelle varie ore della giornata, o nelle diverse condizioni atmosferiche, e dato che illumina tutto quello che ci circonda influisce particolarmente nella percezione dei colori.

Ma nonostante la macchina fotografica sia stata settata correttamente, secondo la propria esperienza personale e il proprio gusto, spesso una volta scaricata sul monitor l’immagine potrebbe apparire differente rispetto a quanto si vede sull’LCD della fotocamera.

Ma è assolutamente normale che anche il monitor non sia in grado di visualizzare correttamente i colori. Diverse sono le opzioni di modifica che consentono di scegliere come devono essere rappresentati i colori, ma anche la luminosità e contrasto, così come anche dalla luminosità presente nella stanza in cui ci si trova.

Così come alcune luci artificiali potrebbero distorcere la percezione dei colori anche i monitor sarebbero in grado di influenzare la visualizzazione dei colori. Ma per riuscire a far si che i colori visualizzati nel monitor possano rispecchiare ciò che si era ritratto con la propria macchina fotografica è possibile ricorrere all’utilizzo di un calibratore per monitor.

Indipendentemente dalla tipologia di monitor scelto che sia CTR o LCD, dovrà essere regolato correttamente o meglio calibrato per cercare di rappresentare sulla schermo in maniera abbastanza fedele l’immagine fotografata.

Nonostante esistano diversi software di calibrazione piuttosto sofisticati che permettono di regolare l’immagine con maggiore precisione, si dovrà tenere in considerazione che l’immagine visualizzata sul monitor non potrà mai rappresentare l’immagine vista realmente e fotografata. Soprattutto perché ogni monitor reagisce diversamente nell’interpretazione dei colori in base alla scheda video.

Quando si parla di gestione e di importanza del colore nella fotografia oltre alle varie tecniche e strumentazioni utilizzate per migliorare la qualità della fotografia, non si tiene assolutamente in considerazione l’idea che ogni fotografia  è realizzata per essere visualizzata da un destinatario.

Ed ogni destinatario avrà dispositivi digitali assolutamente differenti tra loro che necessariamente storpieranno colori, luminosità e contrasto dell’immagine percepita. Ma non per questa motivazione sia un appassionato che un  professionista di fotografia non deve ricercare la perfezione nelle fotografia realizzate.

Ogni schermo infatti ha un file di interpretazione del colore e ogni pixel reagisce in maniera differente quando deve mostrare una specifica tonalità. Si potrebbe dire che ogni schermo interpreta i colori in maniera differente in quanto non tutti i dispositivi riescono a mostrare la stessa gamma di colori. E la loro varietà di sfumature che uno schermo può mostrare viene chiamata gamut o spazio colore.

Nonostante ci si possa andare piuttosto vicini nessuno schermo è in grado di mostrare lo stesso numero di tonalità che l’occhio è in grado di percepire, ecco perché il colore mostrato attraverso uno schermo è l’interpretazione del monitor per quel colore specifico, rispetto al suo gamut che tende ad essere molto simile all’originale.

 

 

Ma questa discrepanza quando si parla di fotografia professionale non è assolutamente accettabile, soprattutto in quanto ogni immagine passa attraverso differenti monitor, ed in ognuno di questi verrà mostrata una fotografia leggermente differente. In questo caso i profili colore possono venire in aiuto, ovvero dei file o meglio dei sistemi operativi in grado di processare i colori prima di mostrarli sullo schermo.

 

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Il profilo colore viene creato tramite degli strumenti di calibrazione degli schermi e vengono salvati sul computer come file con estensione .icc, International Color Consortium. Questi file vengono poi usati dai sistemi operativi per definire i colori mostrati al gamut di origine e di destinazione. Ma purchè questo sistema possa funzionare è necessario che ogni monitor coinvolto in tale processo venga correttamente calibrato.

Per calibrare un monitor è necessario l’utilizzo di un colorimetro che tramite degli specifici test effettuati sui colori dello schermo definisce quale possa essere la giusta calibrazione dello spazio di colore creando così un profilo.

Una volta ottenuto un file .icc basterà selezionarlo come riferimento dello schermo, ma il profilo colore potrebbe cambiare in base a differenti fattori  ovvero in base alla luce ambientale e alla luminosità del monitor, proprio per queste motivazioni solitamente uno schermo di tipo professionale è schermato su tre lati, in modo da ridurre l’interferenza della luce ambientale.