Fotocamere reflex: come catturano i colori?

 

Se la tua passione (o il tuo lavoro) è la fotografia, almeno una volta ti sarai chiesto come fa la tua fotocamera a catturare i diversi colori che compongono l'immagine.

 

Entrare nel dettaglio richiederebbe pagine e pagine di spiegazioni, ma cercheremo di rendere il tutto più semplice e veloce, aiutandoti a comprare fotocamere reflex in sicurezza.

 

 

Una breve storia della fotografia

colori-reflex-guida

Quando nacque la fotografia, era esclusivamente in bianco e nero e, come tutti ben sanno, era su pellicola fotosensibile. Bisogna attendere molti anni prima che la scienza riesca a trovare il modo di colorare le immagini senza essere costretti a lunghe ora di lavoro in camera oscura per colorare manualmente le fotografie, con il rischio di corrompere la realtà dei colori. E, per questo, dobbiamo certamente ringraziare James Clerk Maxwell: fu lui il primo a sperimentare i colori nella fotografia, attraverso l'utilizzo di tre filtri colorati.

In pratica, fece scattare la stessa foto tre volte da un fotografo, ma pose davanti l'obiettivo dei filtri colorati; una volta completato le procedure di sviluppo, le proiettò su tre diversi dispositivi con gli stessi filtri e una volta che le sovrapposizioni furono perfette, riuscì a ottenere la prima immagine a colori della storia.

Oggi scattiamo centinaia o migliaia di foto, senza pensare a quanto lavoro e scienza ci sia dietro quel semplice gesto che ci permette di ottenere immagini di ogni genere.

 

 

Differenze tra la fotografia digitale e quella analogica

colori-macchina-fotografica-reflex

Come tutti ben sanno, la fotografia analogica si basa su pellicole che, grazie alle emulsioni fotosensibili, sono in grado di catturare la luce e trasformarla in immagini. Ovviamente, l'intero meccanismo è molto più complicato e riguarda molti dettagli tecnici.

La fotografia digitale, viceversa, utilizza un supporto fisico detto sensore che, grazie ai pixel (i quadratini dal quale è formato ogni sensore) è in grado di rielaborare tutti gli impulsi luminosi e trasformarli nell'immagine scattata.

Per quanto riguarda il diaframma e l'otturatore, i meccanismi sono pressoché uguali. Il tutto comincia con il diaframma che si apre o chiude in base alla quantità di luce desiderata, poi arriva l'otturatore che si apre per la frazione di tempo selezionata e permette alla luce di penetrare all'interno del sensore.

 

 

I colori nella fotocamera reflex

colori-reflex

La fotocamera reflex (digitale) porta al suo interno talmente tanti dispositivi che elencarli tutti richiederebbe troppo tempo, ma solo alcuni sono i responsabili dell'elaborazione delle immagini.

Il primo è il sensore che è posto subito dietro l'obiettivo: questo minuscolo oggetto è pieno di piccoli puntini (pixel) che catturano gli impulsi luminosi che, in seguito, vengono trasformati dal processore in immagini.

Bisogna precisare che i pixel sono in grado di riconoscere esclusivamente le tonalità dal nero al bianco (256 diversi toni); in pratica si può affermare che un sensore può effettuare solo scatti in bianco e nero ed è qui che ritorna in gioco la brillante intuizione di James Clerk Maxwell; i pixel sono anticipati da filtri RGB e, in questo modo, si riescono ad elaborare i diversi colori dell'immagine.

Una volta che i pixel hanno fatto la loro parte, comincia un enorme processo di calcoli, che durano poche frazioni di secondo, fino ad arrivare al punto di poter visualizzare la foto sul display della fotocamera.

I filtri colorati posti sopra i pixel del sensore sono di tre colori: rosso, verde e blu; i colori non sono ripartiti in maniera equiparata, ma è visibile una quantità doppia del colore verde, in quanto l'occhio degli esseri umani è più sensibile a questo colore ed è, quindi, necessaria una maggiore qualità di quest'ultimo.