Colori delle tazze e delle bottiglie
I colori delle tazze e delle bottiglie non rappresentano soltanto un dettaglio estetico, ma hanno una vero e proprio scopo funzionale. In questo articolo conosceremo il significato intrinseco dei colori classici per alcune tipologie di tazze e bottiglie.
Caffè: i colori delle tazze
Per noi italiani bere il caffè è un rito irrinunciabile, un piacere che coinvolge tutti i sensi.
Che sia di ceramica o di vetro, piccola e tondeggiante, larga oppure spessa, esiste in commercio una gran varietà di modelli. Il vero intenditore sa, però, che ogni specialità di caffè richiede la giusta tazza.
Il caffè espresso tradizionale viene servito, generalmente, nella classica tazzina di porcellana bianca. Questo perché la porcellana è un materiale che conserva benissimo il calore della bevanda e permette, così, di assaporare fino all'ultimo sorso di caffè.
Un'alternativa alla ceramica, sempre più apprezzata nel nostro paese, è la tazza in vetro. Questo tipo di tazzina è in grado di valorizzare la bevanda nel migliore dei modi, soddisfacendo non solo il palato ma anche l'occhio.
Il caffè quasi sempre servito nella tazza di vetro è il “marocchino”, una bevanda molto più vicina negli ingredienti al cappuccino che non all'espresso. Infatti si prepara utilizzando caffè, cacao in polvere e crema di latte. Una bevanda dall'aspetto invitante, resa ancora più accattivante grazie alla trasparenza della tazza.
E deve proprio all'utilizzo della tazzina in vetro l'appellativo di vetrino, con cui viene ordinato in molte parti d'Italia. Soprattutto al sud, in città come Bari o Napoli la tazzina di caffè ha un colore diverso dal bianco. E' sempre in ceramica ma bicolore, ovvero bianca internamente e marroncina all'esterno, un marroncino scuro che richiama proprio il colore del caffè, anzi del miglior caffè, regalandoci una sensazione di appagamento e affidabilità "stiamo bevendo il miglior caffè del mondo!".
I colori influenzano la percezione del sapore
Alcuni studiosi australiani hanno dimostrato come i colori delle tazze influenzino la percezione del sapore e dell'intensità del caffè.
Lo spunto per questo studio è nato casualmente, un giorno in cui i due scienziati stavano bevendo un caffè in due tazze diverse: una in ceramica bianca e l'altra di vetro. Confrontandosi, i due ricercatori hanno notato come la bevanda consumata nella tazza di porcellana sembrasse più amara di quella contenuta nella tazzina di vetro.
Da lì è partita una ricerca che ha portato i seguenti risultati.
L'espresso servito in una tazza bianca sembra risultare più amaro e intenso rispetto a quello servito in una tazzina colorata o trasparente.
L'azzurro invece pare esalti particolarmente la percezione del colore della crema del caffè.
La bevanda gustata in una tazza marrone si ritiene che abbia un sapore molto forte e deciso; la tazza rossa dà a chi la beve la sensazione di essere ricca di aromi mentre il colore giallo è generalmente associato a una miscela di caffè leggera.
Così come il sapore, i colori possono influire anche sulla percezione della temperatura. Il caffè bevuto nelle tazze rosse parrebbe più caldo, seguito subito dopo da quelle di colore giallo, poi quelle verdi e infine le blu. C'è da dire che nella maggioranza delle case degli italiani che preparano il caffè con la classica moka, con cialde o capsule (su outletcaffe.it ne trovate un'ampia rassegna) sono presenti le tazzine tradizionali in ceramica in tonalità marroncino, ma anche i mini bicchieri di plastica nella stessa tonalità.
Vino: i colori delle bottiglie
Così come per le tazze di caffè, anche i colori delle bottiglie di vino rivestono un ruolo significativo.
Le bottiglie non devono solo contenere il vino ma anche conservarlo; va da sé che i colori e le forme sono studiati apposta per ricoprire questo ruolo nel miglior modo possibile.
I vini da bere giovani vengono in genere imbottigliati in contenitori trasparenti, per evidenziarne i riflessi e le tonalità.
I prodotti destinati a invecchiare invece vengono conservati in bottiglie verde scuro o marrone, le sfumature più idonee a proteggere il vino dai raggi solari.
L'esposizione diretta alla luce, specie quella del sole, è molto pericolosa perché accelera il processo di ossidazione, alterando la qualità del vino stesso.
Lasciato al sole il colore del vino, in particolar modo quello bianco, si guasta, passando dal giallo paglierino a uno più ambrato.
Pochi sanno che il colore delle bottiglie dipende spesso anche dalla regione di produzione del vino.
Per esempio il colore verde-giallo è caratteristico di alcune bottiglie della Borgogna, usate sia per conservare lo Chardonnay che il Pinot Nero.
La renana o flauto è una bottiglia di colore verde nell'Alsazia, mentre si trova di colore marrone nella zona del Reno.
Birra: i colori delle bottiglie
Le prime tracce di bottiglie contenenti birra risalgono al 1850, ma è soltanto a partire dal 1930 che vengono utilizzate bottiglie scure. In questo periodo, infatti, si comprende l'importanza dei colori scuri per mantenere il sapore originale della birra.
Perché le bottiglie di birra sono verdi? La carenza di bottiglie scure che si è verificata poco dopo la seconda guerra mondiale ha portato molti birrai europei a imbottigliare la birra in contenitori verdi, molto più semplici da produrre.
All'epoca quasi tutte queste birre erano di una qualità molto buona e a un prezzo accessibile. Come conseguenza la bottiglia di colore verde diventa presto simbolo di una grande birra, molto apprezzata dalla gente.
Oggigiorno invece si continua a prediligere le bottiglie di questo colore perché sono ritenute dalle società multinazionali più attraenti agli occhi dei clienti.
Non tutti sono al corrente del fatto però che il colore verde non filtra adeguatamente la luce del sole; per risolvere il problema quasi tutti i produttori di birra usano l'estratto di luppolo pre-isomerizzato e al posto del vero luppolo.
Chi vuole gustare una birra di qualità perciò, quando acquista il prodotto, dovrebbe sempre porre attenzione al colore delle bottiglie e prediligere quelle di tonalità più scura.