Colori della birra: Le scale di misura

 

Colori della birra e le scale di misura più utilizzate nel mondo. Come determinare il colore e la tonalità della birra con le scale di misura EBC, SRM e scala Lovibond.

 

 

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Chi è esperto di birra lo sa da sempre o l’ha imparato con il tempo. Ma per chi più semplicemente ama berne una, la classica domanda è: chiara, bionda, nera, rossa, marrone, media o scura? Abbiamo posto la questione agli esperti amici di Hopt Shop, che ci hanno spiegato in maniera chiara e sintetica come determinare il colore di una birra che sia industriale o artigianale utilizzando le scale di misura.

Una distinzione non banale perché i colori della birra sono dovuti ad una serie di combinazioni tra il malto che è stato scelto per produrla e la sua tostatura, perché il resto delle componenti a partire dall’acqua, dal luppolo e dai lieviti conferisce il sapore e la gradazione, ma non il colore.

 

 

Come determinare i colori della birra con le scale di misura

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L’operazione di maltazione ed essicazione dell’orzo fa mutare il colore in base alla temperatura: più è bassa e più il colore sarà chiaro, quando è maggiore e il tempo di tostatura viene allungato, il colore diventa più scuro. Ma in realtà per misurare in maniera scientifica e corretta, riconoscibile in tutto il mondo, il colore della birra si devono utilizzare le scale di misura che sono essenzialmente tre:

La Lovibond (identificata con la sigla °L) è stata anche la prima introdotta per determinare i colori della birra. E ancora la SRM, sigla che sta per Standard Reference Method, che viene impiegata soprattutto negli Stati Uniti e la EBC (ossia European Brewing Convention) che invece viene utilizzata in Europa.

 

 

Come funzionano le scale di misura della birra

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La Lovibond è nata verso la fine del diciannovesimo secolo quando Joseph W. Lovibond utilizzò per primo alcuni vetrini colorati per paragonarli al colore della birra e quindi classificarla. Un metodo che è stato utilizzato per diversi decenni e sopravvive ancora oggi, tanto che alcuni malti sono stati identificati con un nome e una cifra in base al grado di colorazione determinato dalla scala Lovibond. Un metodo scientifico quindi, che però lascia grande spazio all’interpretazione umana, dell’occhio di chi guarda il vetrino, e quindi è anche fallibile o comunque non preciso fino in fondo.

Invece lo SRM e l’EBC si basano sull’utilizzo di uno spettrofotometro, cioè uno strumento che confronta le intensità di due sorgenti cromatiche in base ad una determinata lunghezza d’onda e quindi risultano più precisi. La scala SRM e quella EBC indicano in pratica quanta luce, con la sua intensità regolata a 430 nm, riesce a passare attraverso un centimetro di birra all’interno di un fotometro.

 

 

Come distinguere i colori della birra

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Qual è quindi la scala di riferimento per il colore della birra riconosciuta in tutto il mondo?

Si parte da 2 SRM/Lovibond che corrispondono a 4 EBC per le Pale Lager e le Berlin Weisse, passando a 3 SRM/Lovibond (6 EBC) per le Bionde e la Pilsner tedesca. A 4 SRM/Lovibond, che sono 8 EBC, troviamo la Pilsner Urquell,  6 SRM/Lovibond che corrispondono a 12 EBC troviamo le Indian Pale Ale e le American Pale Ale e così via fino al massimo delle birre scure, la Imperial Stout che vantano 40+ di SRM/Lovibond e 79 EBC.

Il colore della birra può essere anche un fattore decisivo per scoprire se la bevanda è di produzione industriale o una birra artigianale. Generalmente i colori della birra variano in base alla tostatura del malto, al tipo di luppolo e delle spezie utilizzate.

Più una birra presenta un colore scuro più forti saranno le note aromatiche. Una buona birra artigianale (per birra artigianale consideriamo anche le birre create con kit per microbirrifici) sovente presenta un colore più scuro proprio perchè l'intento è quello di rendere il gusto e l'olfatto sprigionato dalla bevanda unico e inimitabile.