Colori del whisky

 

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Il colore del whisky è un elemento basilare e indispensabile per fornirci tutta una serie di dettagli e informazioni: esso nello specifico ci permette di ottenere indicazioni sul tipo di botte e sulla durata della maturazione dello spirito ma non sempre risulta essere un parametro chiaramente affidabile.

In realtà lo spirito non presenta colore una volta che viene messo in botte, mentre man mano che si va avanti con il processo di invecchiamento esso tende ad acquistare una colorazione sempre più accentuata, questo accade perché assorbe attraverso il legno tutto il colore ceduto dal whisky.

Il colore del whisky può essere alterato dall'aggiunta di caramello, che in realtà viene utilizzato per mantenere costante il colore dal momento che molti whisky si ottengono dalla lavorazioni di più botti.

Insomma la tonalità del whisky viene uniformato con l'aggiunta di caramello, e ovviamente ne subirà anche un'alterazione: il vero colore del whisky potremmo percepirlo a fronte di un'assenza di coloranti, che dovrà essere esplicitamente dichiarata.

L'analisi dei colori del whisky è parte di quell'analisi visiva di cui si compone un esame organolettico, così come accade per i vini.

Il whisky come abbiamo sottolineato assume una colorazione simil trasparente che tende ad assumere sfumature diverse a seconda del grado di invecchiamento.

Ecco quali sono le caratteristiche legate ai colori del whisky. Ma prima di cominciare vogliamo consigliarvi la lettura di altri articoli dedicati ai colori di alcolici famosi: colori del vino, colori della birra, colori degli spumanti.

 

 

I colori del whisky: la tonalità

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I colori del whisky dunque vanno dal trasparente al giallo e tutte le sue sfumature di colori come rosso, ramato, ambrato a seconda del livello di distillazione: il colore quasi neutro sarà quello della fase iniziale della distillazione dunque per intenderci non quello dello scotch whisky per poi passare alle colorazioni più scure fino al marrone con l'invecchiamento.

In quest'ultimo caso, cioè per quanto riguarda i whisky che assumono una colorazione più scura, la distillazione può essere avvenuta all'interno di botti con sherry o porto, mentre i whisky che presentano una colorazione tendente al giallo sono stati probabilmente distillati in botti di Bourbon.

Nei casi di blended o di whiskey derivati dall'assemblaggio di whiskey di diverse colorazioni ad esempio di color giallo con ambrato, il risultato sarà una colorazione tendente all'aranciato o ambrato chiaro.

 

I colori del whisky: l'intensità

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Oltre la tonalità dei colori del whisky un buon esame visivo presuppone anche la valutazione di un altro parametro: l'intensità del colore.

Se è vero da un lato che nel caso della tonalità esiste una correlazione molto chiara con la distillazione e i tipi di assemblaggio del whisky che giustifica dei risultati differenti e delle tonalità ogni volta diverse, nel caso dell'intensità dei colori non abbiamo dei parametri fissi da valutare di volta in volta.

L'intensità dei colori del whisky, da quelli più chiari alle tonalità più scure, si rapportano non ad un elemento soltanto ma ad una molteplicità di cause e fattori, tra queste ad esempio gli anni di invecchiamento del distillato: come abbiamo accennato più un whisky è invecchiato più tende ad assumere una tonalità accentuata e quindi di colore intenso.

Un altro fattore tra i tanti a cui si potrebbero attribuire le variazioni nell'intensità dei colori del whisky è ad esempio il numero di volte che una botte è stata riutilizzata dopo che la si è impiegata per ospitare sherry o bourbon ad esempio: nel primo caso la colorazione tenderà ad assumere una tonalità tendente al rosso, mentre nel secondo caso avrà una colorazione più di tonalità gialla.

Un terzo fattore importante nel determinare la colorazione del whisky e soprattutto il livello di intensità del colore è anche il luogo in cui la botte viene conservata: i distillati sottoposti a sbalzi di temperatura molto elevati, come ad esempio il whisky indiano Amrut, assumono un colore molto scuro dopo pochi anni.

 

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Insomma se volessimo generalizzare potremmo affermare che ogni botte ha il suo comportamento da cui deriva ovviamente una differente colorazione del distillato.

Le colorazioni del whisky dunque vanno dal giallo pallido e chiaro al giallo oro, oro antico, ambra e mogano per diventare di tonalità ambrata o aranciata se invecchiato in botti di ex vino come il porto ad esempio (in questa pagina su saporideisassi.it trovate una rassegna fotografica di tantissimi whisky di marche diverse e nazioni differenti).

I whiskey giovani come ad esempio il Jack Daniels, che sono spesso anche i più economici, vengono tinti con l'aggiunta di coloranti o di caramello per conferirgli un aspetto più scuro che li faccia somigliare ai prodotti invecchiati: più un whisky è scuro infatti più ha subito un processo di invecchiamento più lungo.

 

 

I colori del whisky: la brillantezza

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Un altro parametro che definisce meglio le caratteristiche cromatiche del whisky è il suo livello di brillantezza ovvero il livello di maggiore o minore trasparenza del colore.

Un whisky che risulta avere un colore particolarmente brillante, ad esempio, può aver subito un particolare processo di lavorazione a freddo come l'imbottigliamento, al contrario invece il whisky dal colore torbido ha sicuramente subito un processo di lavorazione minimo ovvero non è filtrato, esso risulterà molto più alcolico delle altre tipologie. Il livello di brillantezza o trasparenza del colore del whisky dunque può anche essere indicativo del livello della gradazione alcolica.

In linea di massima la limpidezza del colore del whisky ci può dare molte informazioni sul distillato:  il whisky si presenta generalmente molto limpido ma se dopo l'aggiunta di acqua tende ad intorpidirsi e a perdere in trasparenza significa che non è sottoposto a processo di filtratura a freddo, e questa rappresenta una nota positiva. L'acqua aggiunta al distillato non ha fatto altro che far emergere la presenza di proteine e rivelare quella della glicerina, sostanze che tendono a rendere il distillato torbido mentre con la filtrazione a freddo il whisky viene reso più brillante e trasparente.

L'analisi del colore del whisky in genere avviene riponendo un foglio bianco sotto il bicchiere e utilizzando un bicchiere da grappa, generalmente a tulipano. Anche l'ambiente deve essere ottimale per la valutazione della tonalità del distillato, cercando di fare una valutazione obiettiva che non sia influenzata dai colori delle stanze o meglio delle pareti.

Se valutiamo attentamente il colore del whisky dunque potremmo captare e riuscire a definire diverse informazioni come gradazione, invecchiamento e tipo di legno.