Colori dell'arcobaleno

 

L’arcobaleno è un fenomeno ottico e meteorologico che, per la sua straordinaria bellezza e per la sua natura misteriosa, ha sempre affascinato l’uomo.

 

Colori e fisica dell'arcobaleno

colori arcobaleno

Che l'arcobaleno sia uno dei fenomeni più suggestivi della natura è un'evidenza che mette d'accordo un po' tutti, ma cosa sappiamo dell'arcobaleno veramente?

Quando ci capita di incontrarne uno in genere restiamo ammirati a guardarlo, ma cosa ne sappiamo realmente in merito?

Come si forma l'arcobaleno e perché? Da cosa scaturisce?

 

 

Si tratta di un fenomeno naturale che produce un arco multicolore, senza transizioni nette fra un colore e l'altro, a causa della dispersione ottica e della rifrazione della luce solare contro le pareti delle gocce di acqua rimaste in sospensione dopo un temporale oppure nei pressi di una cascata o di una fontana. La luce viene rifratta nel momento in cui entra nella superficie della goccia, viene poi riflessa sul retro della goccia e nuovamente rifratta uscendo dalla stessa.

Quando l'osservatore si trova in una zona in cui il cielo è sereno ma dall'altra parte è ancora carico di nuvole scure, l'arcobaleno appare particolarmente spettacolare.

Per fotografare l'arco intero dell'arcobaleno occorre avere a disposizione un obiettivo grandangolare molto sofisticato, mentre risulta quasi impossibile poterlo immortalare con la comune macchina fotografica.

Fotografare l'arco completo di un arcobaleno è dunque piuttosto complicato, dal momento che tale operazione richiederebbe un angolo visivo di 84°.

Data la bellezza, non stupisce che l'arcobaleno sia stato oggetto di studio fin dall'antichità, tanto che già Aristotele tentò di spiegarne la formazione in maniera scientifica.

I primi trattati corretti su di esso tuttavia, si ebbero soltanto a partire da Cartesio.

 

Come si forma l'arcobaleno?

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Dunque, come si forma l'arcobaleno?

Esso si deve in pratica a 3 effetti ottici diversi, ovvero la rifrazione, la riflessione e la dispersione.

Ecco cosa avviene nello specifico.

Entrando in una goccia di pioggia sferica, i raggi del sole vengono rifratti, ovvero la loro normale traiettoria subisce una deviazione.

Il motivo di ciò è fisico, in quanto succede ogni volta che un raggio di luce passa da un ambiente poco denso (aria) ad uno decisamente più denso (acqua).

C'è poi il fenomeno della dispersione: quello che all'inizio è un fascio di luce bianca, si trasforma in un fascio di luce colorata.

Quando tale fascio colorato arriva alla parete opposta della goccia, viene riflesso e pertanto rimandato indietro verso chi sta osservando, che riesce a vederlo perché il fondo scuro della nuvola che lo forma lo pone in evidenza.

 

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Sapete dove, quando e con cosa possiamo osservare lo stesso principio ottico che è stato appena descritto?

Quando osserviamo un diamante.

Infine cerchiamo di rispondere a quest'altra domanda: perché l'arcobaleno si presenta proprio a forma, più o meno completa, di arco?

Già Cartesio formulò la spiegazione.

Questa specifica forma si deve al fatto che noi vediamo i raggi che giungono ai nostri occhi dall'insieme delle gocce che danno origine alla nube.

Per tale stessa ragione, vediamo l'arcobaleno molto grande quando la nube è lontana, mentre ci appare più piccolo quando essa è a noi più vicina.

 

 

Ma realmente dove si trova l'arcobaleno nello spazio?

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L’arcobaleno non è qualcosa di concreto e tangibile che abbia esistenza effettiva in uno specifico punto nel cielo. Si tratta di un fenomeno puramente ottico la cui collocazione nel cielo dipende principalmente dalla posizione del sole e dal punto in cui si trova l'osservatore. L’arcobaleno si trova sempre nella parte opposta rispetto al sole ed il suo interno risulta sempre più luminoso rispetto all'esterno.
Dietro tale straordinario fenomeno esistono delle spiegazioni scientifiche, formulate inizialmente da Marcantonio De Dominis ed in seguito approfondite da Isaac Newton.

 

Perché l’arcobaleno è colorato?

L’arcobaleno è colorato in quanto la luce solare, attraversando le gocce di acqua in sospensione nell’aria, si scompone in diversi colori come dimostrato da Isaac Newton con l’aiuto di un prisma di vetro. Newton ha individuato sette colori.

 

Quanti e quali sono i colori che compongono l’arcobaleno?

Secondo gli studi successivi a quelli effettuati da Isaac Newton, gli studiosi hanno convenuto che i colori dell’arcobaleno non sono sette, bensì sei. Newton aveva considerato un colore in più, intravedendo l’indaco tra il blu ed il violetto. I sei colori che compongono l’arcobaleno sono: rosso, arancione, giallo, verde, blu e violetto, in questo ordine.

Esiste una diatriba tra chi dice che i colori dell'arcobaleno siano 6 e chi 7, nel prossimo paragrafo faremo chiarezza in merito.

 

I colori dell'arcobaleno sono 6 o 7?

Facendo una ricerca su internet è possibile trovare siti che parlano di 6 colori per l'arcobaleno come altri che ne danno 7, ovvero oltre ai 6 già enunciati aggiungono il colore indaco. Esiste dunque un pò di confusione anche perchè i 7 colori dell'arcobaleno sono in risonanza ed in armonia con la musica che presenta le 7 note che tutti conosciamo. C'è da dire che gli scienziati del settore, ovvero chi si occupa di fisica e di ottica considera 6 i colori che formano l'arcobaleno, non riconoscendo la tonalità indaco come separata dal blu.

 

Doppio arcobaleno

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A volte è possibile che in cielo si formi un doppio arcobaleno. Questo secondo arcobaleno, che di solito ha colori con una gradazione più scura e un pò più grande come dimensioni, si forma per una doppia riflessione della luce proveniente dal sole all'interno delle goccioline di pioggia.

I colori però hanno una disposizione inversa, ovvero sono invertiti rispetto al primo e più luminoso arcobaleno. Avremo quindi il colore blu come il più esterno, mentre il rosso il più interno. Tra i due arcobaleni, la porzione di cielo meno illuminata viene a chiamarsi banda di Alessandro. Tale nome deriva dal nome di un filosofo greco antico che per primo descrisse il fenomeno, Alessandro di Afrodisia.

 

 

Arcobaleno lunare o moonbow

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Esiste anche un arcobaleno notturno, noto ai più con il termine di moonbow o arcobaleno lunare, visibile nelle notti ben illuminate dalla luce lunare. Per le ridotte capacità visive dell’uomo in condizioni di scarsa illuminazione, l’arcobaleno notturno viene percepito di colore bianco.

 

 

Significato e simbologia colori arcobaleno

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Su una cosa siamo tutti d'accordo: l'aspetto più affascinante dell'arcobaleno è costituito dai suoi colori, accesi e vibranti, seppur sfumati e "vaporosi".

Convenzionalmente, si dice che i colori siano in tutto sei, ma solo perché tanti ne percepisce l'occhio umano, poiché nella realtà lo spettro cromatico dell'arcobaleno è molto più ampio.

Noi percepiamo il rosso (che si trova all'esterno dell'arco), l'arancione, il giallo, il blu, il verde ed il viola (al centro dell'arco), ma le sfumature sono nettamente di più.

Ma come si formano questi colori?

Sostanzialmente essi scaturiscono dai fenomeni, del tutto naturali, della dispersione e della rifrazione della luce del sole contro le pareti delle gocce di acqua rimaste in sospensione nell'aria.

Si tratta dunque di un fenomeno ottico, che per essere pienamente goduto richiede che lo spettatore si trovi in un determinato punto di osservazione.

I colori dell'arcobaleno, e la sua tipica forma ad arco, si osservano meglio al mattino e nel tardo pomeriggio.

Sono questi infatti, i momenti della giornata in cui è più facile che si verifichi la rifrazione, data dalla particolare inclinazione dei raggi solari.

Il mondo dei colori in generale, si sa, è complesso ed affascinante, fatto, fra l'altro, di classificazioni, distinzioni e spiegazioni che tentano di ordinare e definire meglio tale ambito.

La prima e più nota classificazione dei colori è quella fra colori caldi e freddi.

I primi, ad esempio il rosso e l'arancione, si associano maggiormente alla forza e alla dinamicità, quelli freddi invece, ad esempio il blu ed il viola, sono associati alla calma e alla riflessione.

L'arcobaleno li comprende tutti.

L'occhio umano riesce a percepire bene circa sette colori dell'arcobaleno, ma essi non sono nettamente distinti l'uno dall'altro, bensì sfumano e comprendono uno spettro cromatico, come abbiamo già anticipato, ben più vasto di quello che a noi appare.

La particolare natura, conformazione e colorazione dell'arcobaleno, ha fatto sì che esso, nel tempo, acquisisse anche significati simbolici che vanno al di là del mero fenomeno meteorologico.

Il significato più conosciuto attribuito ai colori dell'arcobaleno, con valenza addirittura mondiale, è quello di pace e libertà.

Chi non ricorda i vessilli arcobaleno (la bandiera arcobaleno) esposti alle finestre in polemica con la decisione di invadere l'Iraq di Saddam Hussein nel 2003?

Tutti coloro che erano contrari alla guerra, all'epoca, decisero di dimostrarlo esponendo proprio i colori dell'arcobaleno.

Allo stesso modo, ormai da numerosi anni, l'arcobaleno è simbolo dei diritti della comunità gay tanto che i suoi colori invadono, letteralmente, le strade e le piazze in occasione del Pride e delle varie manifestazioni a tema.

In linea generale, il fenomeno stesso dell'arcobaleno e, in particolare, i suoi colori, ha da sempre una connotazione positiva e benevola per gli esseri umani.

Esso rappresenta, per dirla in modo poetico, la "quiete dopo la tempesta", proprio come è scritto in una celebre poesia di Giacomo Leopardi, ovvero la pace, la serenità e la distensione che sempre seguono la burrasca.

Insomma, possono abbattersi fulmini e saette, ma il sole torna sempre a risplendere, in natura come nella nostra vita.

Per tale ragione infine, anche dal punto di vista psicologico, è considerato terapeutico poter osservare un arcobaleno dopo un temporale, soprattutto quando si sta attraversando un periodo particolarmente stressante sia dal punto di vista mentale che fisico, perché pare che esso sia in grado di distendere i nervi, aiutando a ritrovare la calma.

Una sorta di medicina naturale per la psiche insomma, del tutto gratuita e alla portata di tutti.

 

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